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400.000 euro per il restauro e la valorizzazione di Barsento

"Valore Barsento" il titolo della conferenza stampa/evento svolta ieri pomeriggio per presentare la nuova progettualità di recupero, restauro e valorizzazione della chiesta medievale e dell'intero sito adiacente. Proprio la chiesa medievale si è trasformata in un salotto privilegiato che ha accolto gli organi di stampa, le associazioni di volontariato, studiosi e appassionati di arte, storia, territorio che sono stati resi partecipi, in anteprima, degli imminenti lavori resi possibili grazie ad un finanziamento di 400.000 euro concesso dal Ministero dei Beni Culturali, il solo accordato lo scorso anno per un monumento del mezzogiorno. Lo ha sottolineato il Sen. Piero Liuzzi, voce dell'istanza condivisa con i colleghi parlamentari della 7^ Commissione Istruzione, beni Culturali e Ricerca Scientifica.

Accanto al senatore nocese i sindaci di Noci, Putignano, Castellana, Alberobello che hanno testimoniato la fortunata confluenza dei quattro comuni che, se sapranno fare sistema, potranno godere ancor più di un luogo di per sè affascinante che a breve si vestirà di nuovo appeal."Ringrazio il sindaco Domenico Nisi per essersi fatto parte diligente presso i primi cittadini dei comuni viciniori interpretando l'ottica di condivisione di area vasta nelle azioni di valorizzazione" ha affermato il senatore. “Tutto è pronto per partire con la nuova e più completa progettualità a favore del rilancio del sito barsentino con tutto ciò che potenzialmente esprime un recupero culturale ai fini anche futuristici”.

Immancabile il contributo dell'arch. Francesco Giacovelli che ha introdotto le relazioni con un focus sugli elementi naturali e paesaggistici che caratterizzano il sito di Barsento.

Hanno manifestato l'apprezzamento per la progettualità multidisciplinare in atto e la relativa opportunità di nuova conoscenza il direttore del Mibact per la Puglia dott. Eugenia Vantaggiato, il dott. Luigi La Rocca soprintendente ai beni archeologici per la Puglia insieme al dott. Giovanni Sardone del Mibact.

All'arch. Emilia Pellegrino, direttore dei lavori e funzionario del Ministero il compito di entrare nel merito della progettualità, illustrandone i dettagli: “Sono particolarmente lieta di essere qui stasera, Noci è un luogo a cui sono particolarmente affezionata ed è occasione per rinnovare la collaborazione istituzionale già sviluppata in occasione del restauro del campanile della Chiesa Matrice che ho avuto modo di sviluppare. Ho il privilegio di occuparmi di questo monumento straordinario che costituisce un esempio significativo di bene culturale che racchiude in se molteplici valenze, da quelle paesaggistiche a quelle architettoniche, culturali e artistiche. L'approccio metodologico non poteva che essere multidisciplinare con particolare attenzione a considerare l'edificio nella sua unitarietà. Per questo sono stati coinvolte varie professionalità nell'ambito del Mibact a partire dal segretariato regionale e alla sovraintendenza archeologica. Al gruppo di lavoro Mibact si affiancano professionisti esterni, l'arch. Piernicola Intini per lo studio illuminotecnico e l'ing. Piero D'Onghia per gli aspetti della sicurezza. Venendo all'intervento progettuale, essendo un progetto di restauro non poteva che rifarsi a due momenti fondamentali quali quello della conoscenza storica e di come il bene culturale ci è pervenuto nel tempo a cui segue il momento dell'individuazione degli interventi necessari. In questo caso non si partiva da zero perchè questo sito risulta già molto studiato e interessato da un precedente intervento di restauro nel 2007-2008 quindi questa nuova progettualità si pone in continuità e completamente della precedente”. Quali, dunque gli interventi? “Sarà interessata la componente paesaggistica perchè si interverrà nelle aree esterne con particolare attenzione al progetto illuminotecnico per un corretto godimento e una buona fruizione degli spazi. Si interverrà negli aspetti archeologici con una nuova campagna di scavi oltre che nel restauro architettonico e nella parte artistica. Si accompagneranno interventi di valorizzazione e diffusione della conoscenza del bene culturale attraverso supporti didattici, pannelli anche con l'ausilio della multimedialità e tutti i testi prodotti confluiranno in una pubblicazione. Per quanto riguarda l'esterno non si presenta in condizioni adeguate all'importanza dell'edificio: interverremo rimuovendo l'asfalto, sostituendolo con materiale adeguato al contesto rurale e quindi con l'uso di ghiaietto misto a terra con una pavimentazione in basole in prossimità della Chiesa. Si svolgeranno, inoltre, opere di manutenzione delle coperture e ritinteggiatura a calce. Per l'interno è previsto, invece, il completamento degli interventi di indagine archeologica, in particolare a ridosso dell'altare con una sistemazione delle aree lasciate scoperte. Si interverrà, inoltre, per il miglioramento delle dotazioni impiantistiche per illuminazione e riscaldamento. Si prevede, infine, l'intervento del restauro degli affreschi, delle decorazioni alle spalle dell'altare e di tutto l'apparato ligneo dello stesso”.

All'intervento della Pellegrini ha fatto eco quello della dott. Miranda Carrieri, direttore dei lavori archeologici: “Sarà importante proseguire i lavori di scavi e ricerca già effettuati e non terminati per mancanza di fondi, guardando anche all'esterno, cercando di capire in quale contesto e a quale cronologia fa riferimento questo edificio, prendendo in considerazione le grotte, i sentieri medioevali che necessitano di interventi e ci consentiranno di dare importanti risposte sull'intero sito”.

Ultimo ma non meno importante aspetto riguarda il progetto d'Illuminazione presentato dall'arch. nocese Piernicola Intini: “abbiamo fatto diverse ipotesi sulle modalità più corrette di inserimento dei corpi illuminanti: nella prima proposta c'è la possibilità di inserire delle strutture parallele alle facciate dell'edificio, mentre nella seconda ipotesi sono state considerate sorgenti raggruppate che però rischiavano di avere un impatto troppo forte poiché non è possibile occultarle in nessun modo per la mancanza, ed es., di alberi ad alto fusto in grado di mitigare l'impatto visivo. Si è pensato, pertanto, ad una soluzione ibrida con pali montanti e parzialmente nascosti frontalmente alla facciata, illuminando l'intera superficie in maniera omogenea e uniforme mentre nella parte alta utilizzeremo dei proiettori mantenendo un equilibrio non semplice tra l'esigenza di illuminazione e quella di preservare le caratteristiche naturali del luogo”.

Il bando per l'appalto dei lavori, così come affermato dal dott. Giovanni Sardone dirigente Mibact in Puglia, sarà pubblicato entro fine novembre per consentire di iniziare i lavori entro le prime settimane del 2016.

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